La storia di Michele Chiarlo parte da quella del padre Pietro, fondatore della cantina sociale di Calamandrana e sindaco del paese che manda il figlio a studiare alla scuola enologica di Alba. Michele si diploma nel 1955 e crea un’azienda che chiama “Duca d’Asti”. Con il tempo e il lavoro cresce la consapevolezza che la strada da percorrere è quella della qualità e della territorialità. Oggi l’azienda Chiarlo, che si definisce al cento per cento piemontese, ha vigne per oltre 100 ettari, produce più di un milione di bottiglie ed esporta il 78% della produzione. Barbera, ma anche Barolo sono i prodotti di punta, senza dimenticare il Moscato d’Asti. Sono lontani i tempi di quando in America fu scambiato per un venditore di Lambrusco emiliano. Michele si racconta e racconta i progetti di un uomo che gli anni li conta in vendemmie.
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